Come ci fa sapere l'agenzia ANSA in questo articolo, la macchina propagandistica della coalizione di centrodestra si è già settata in modalità "campagna elettorale ON" e funziona a pieno regime secondo lo schema già abbondantemente collaudato nei passati decenni e costituito, repetita iuvant, sempre dagli stessi slogan triti e ritriti.
Fra questi, un sempiterno cavallo di battaglia del centrodestra è la cosiddetta "riduzione delle tasse":
argomento che evidentemente viene reputato sempre attuale dagli strateghi della propaganda berlusconiana, visto che in campagna elettorale viene invariabilmente riproposto sin dal 1993 salvo poi rimetterlo immediatamente nel dimenticatoio subito dopo l'inaugurazione di ogni nuova legislatura essendo una promessa del tutto irrealizzabile per l'impossibilità di reperire le necessarie poste di bilancio senza aumentare il debito pubblico, fattispecie vietata stante l'obbligo costituzionale del pareggio di bilancio approvato a ranghi compatti sia dal centrodestra che dal centrosinistra subito dopo la caduta del governo Berlusconi IV.
fonte: https://parlamento16.openpolis.it/votazione/camera/pareggio-di-bilancio-in-costituzione-ddl-n-4205-4205-abb-a-voto-finale/37608
Di conseguenza, ogni riduzione del gettito fiscale complessivo (flat tax compresa, ovviamente) andrebbe finanziata con corrispondenti tagli di spesa in altre poste di bilancio per non incorrere nella scure della Corte dei Conti. Eppure il centrodestra si guarda sempre bene dallo spiegarci dove andrebbe a tagliare la spesa per riformare la fiscalità.
Sanità? Molto difficile, essendo questo settore un coacervo di clientele tramite le quali la politica mantiene i rapporti con il mondo delle imprese che gravitano intorno a questo lucrosissimo business.
Pensioni? Già fatto con la legge Fornero, votata anch'essa dal centrodestra compatto.
Scuola? Già fatto con gli 8 miliardi di tagli fatti dalla Gelmini (quella del "tunnel dei neutrini", per capirci) quando era ministro dell'Istruzione.
Difesa? Anche questo è molto difficile, essendo intorno a questa succosa torta troppi interessi industriali in gioco e troppe clientele a cui la politica è da sempre legata.
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