Come molti ricorderanno, il 12 giugno 2011 gli italiani furono chiamati a esprimersi su una serie di quesiti referendari, uno dei quali riguardava la questione della privatizzazione dei servizi idrici locali. La risposta dei cittadini in questo caso fu plebiscitaria: l'acqua pubblica non si tocca.
Hanno espresso voto contrario solo il gruppo parlamentare di Fratelli d'Italia e alcuni deputati del Gruppo misto. Anche il gruppo M5S di Giuseppe Conte ha espresso voto favorevole, come del resto aveva già fatto nelle precedenti fasi di definizione del ddl Concorrenza.
Ora il testo dovrà tornare al Senato per ratificare una modifica in merito alle norme riguardanti i tassisti e le concessioni balneari, dopo di che la volontà popolare potrà essere definitivamente cestinata nel cassonetto dell'indifferenziata di questa strana forma di democrazia rappresentativa dove in Parlamento sembrano essere rappresentati tutti gli interessi tranne quelli del popolo.
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